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Protocolli di carico per tendonità e legamenti

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Foto Eduardo Cano Photo Co. su Unsplash

Protocolli di carico per tendonità e legamenti

I protocolli di carico rappresentano una componente cruciale della riabilitazione di tendinopatie e lesioni dei legamenti. L’obiettivo è restituire forza, resistenza, stabilità e funzione in modo sicuro, modulando il volume e l’intensità del lavoro in base alla fase di guarigione. In questo articolo esploreremo principi, protocolli pratici e strategie di monitoraggio per tendini e legamenti, con esempi di approcci utili sia per lo sportivo che per chi necessita di recupero funzionale quotidiano.

Introduzione ai protocolli di carico

Perché il carico è fondamentale

Il tessuto tendineo e i legamenti rispondono in modo specifico agli stimoli meccanici. Un carico progressivo stimola la sintesi proteica, migliora la tenacità dei tessuti e favorisce l’allineamento delle fibre. Tuttavia, un carico eccessivo o prematuro può ritardare la guarigione o provocare riacutizzazioni del dolore. Per questo motivo i protocolli di carico sono strutturati in fasi, con indicatori chiave di avanzamento basati su dolore, ROM, forza e funzione quotidiana o sportiva.

Obiettivi dei protocolli di carico

  • Ridurre il dolore e l’infiammazione iniziale, se presente.
  • Ripristinare ROM e mobilità funzionali.
  • Aumentare la forza, la resistenza e la stabilità articolare.
  • Migliorare la coordinazione neuromuscolare e la propriocezione.
  • Preparare il soggetto al ritorno graduale allo sport o alle attività quotidiane.

Fisiologia di tendini e legamenti

Tendini: struttura, rimodellamento e risposte al carico

I tendini collegano i muscoli alle ossa e permettono la trasmissione della forza. Il rimodellamento tende a evolvere in fasi: infiammatoria, proliferativa e rimodellamento. Le tendinopatie sono spesso associate a carichi ripetitivi o a carico improprio rispetto al tessuto. Il principio chiave dei protocolli di carico è stimolare la resilienza tissutale attraverso carichi progressivi, evitando picchi dolorosi.

Legamenti: guarigione e risposta al carico

I legamenti hanno una capacità di guarigione variabile a seconda della localizzazione e della gravità della lesione. In generale, la riabilitazione dei legamenti mira a proteggere la guarigione iniziale mantenendo però una mobilità controllata, gradualmente aumentando la resistenza, la stabilità e la propriocezione. Un massiccio errore è l’immobilizzazione prolungata: un equilibrio tra protezione e mobilità è essenziale per evitare atrofie muscolari e perdita di controllo neuromuscolare.

Principi generali dei protocolli di carico

Carico progressivo e cicli di riabilitazione

  • Incremento controllato del carico (volume, intensità, frequenza) in base a criteri oggettivi (dolore, ROM, forza).
  • Suddivisione in fasi: protezione iniziale, guarigione proliferativa, rimodellamento e ritorno alle attività ad alto carico o sport-specifiche.
  • Importanza del recupero: il riposo tra sessioni è insostituibile per permettere adattamenti tissutali.

Carico funzionale e sport-specifico

  • Integrare esercizi funzionali che replicano i movimenti e gli estremi di movimento presenti nell’attività target.
  • Progressione verso movimenti multistrutturali e cambi di direzione graduali per legamenti e tendini.

Monitoraggio del dolore e della funzione

  • Utilizzare scale di dolore (VAS o NRS), valutazioni di forza, ROM e test funzionali.
  • Stabilire soglie di avanzamento: ad esempio avanzare al prossimo stadio solo se il dolore rimane entro limiti prefissati e la funzione è adeguata.

Protocolli di carico per tendinopatia

Eccentrico e progressive loading

  • L’esercizio eccentrico è spesso indicato per tendinopatie croniche, in quanto aiuta a stimolare la riorganizzazione delle fibre e aumentare la forza del tendine.
  • Tipi comuni di protocolli includono sedute programmate di carico eccentrico per un periodo di 6–12+ settimane, con progressiva intensità e volume.
  • Obiettivo: ridurre dolore al tocco, aumentare tolleranza al carico e migliorare la funzione funzionale.

Heavy Slow Resistance (HSR)

  • L’HSR prevede movimenti di spinta e trazione eseguiti con carichi moderati-lenti (solitamente 2–4 serie di 8–12 ripetizioni, lenta fase concentrica ed eccentrica).
  • Benefici: miglioramento della forza tendon-lever, riduzione del dolore e miglior controllo motorio.
  • Frequenza tipica: 2–3 sessioni settimanali, con progressione graduale del carico (percentuale di 1RM o sensazione di fatica).

Isometrico per controllo del dolore

  • Esercizi isometrici eseguiti in posizioni frazionali o a metà ROM possono ridurre il dolore istantaneo e permettere un inizio di carico sicuro.
  • Spesso utilizzati nelle fasi iniziali per permettere l’attivazione muscolare senza sollecitare eccessivamente il tendine.

Strategie di integrazione: pause e recupero

  • Il recupero tra serie e tra giorni va adattato al soggetto: troppo poco recupero può aumentare l’infiammazione; troppa pausa può rallentare i progressi.
  • L’obiettivo è una progressione sostenibile che consenta adattamenti tissutali senza riacutizzare i sintomi.

Phase progression e monitoraggio

  • Fase iniziale (4–6 settimane): dolore stabile, carico moderato/operatività quotidiana.
  • Fase intermedia (6–12 settimane): carico più significativo, introduzione di esercizi specifici per sport o attività.
  • Fase avanzata (3–6 mesi): ritorno graduale alle attività ad alto carico e sportivo.

Protocolli di carico per legamenti

Riabilitazione post-lesione acuta (collaterali e altri legamenti)

  • Protezione iniziale: ridurre l’infiammazione e limitare i movimenti che provocano dolore esagerato.
  • Mobilizzazione controllata: ROM guidata per evitare perdita di flessibilità e facilitare il riassorbimento di tessuto; spesso si includono movimenti di compressione articolare leggera.
  • Isometria precoce: per stimolare la funzione muscolare senza sovraccaricare i legamenti.
  • Carico progressivo: dall’assialto a movimenti più funzionali e carichi dinamici, in modo da restituire stabilità all’asse dell’arto.

Ritorno graduale al movimento e sport

  • Progressione sequenziale dalla stabilità all’allenamento di precisione, quindi a esercizi pliometrici leggeri e sport-specifici.
  • Il ritorno sportivo è condizionato dalla stabilità articolare, dalla forza muscolare, dalla propriocezione e dall’assenza di dolore durante test funzionali realistici.

Propriocezione, equilibrio e neuromuscolare

  • Esercizi di equilibrio su superfici instabili, lavori di coordinazione e reattività.
  • Propriocezione migliorata riduce il rischio di recidive e migliora la funzione globale dell’arto.

Schemi di progressione per ginocchio, caviglia e spalla

  • Ginocchio: progressione da carico a catena chiusa, esercizi di stabilità laterale, then carico progressivo per legamenti collaterali e menisco.
  • Caviglia: esercizi di dorsiflessione, eventuali carichi unilaterali su superfici diverse, progressione a salti e cambio di direzione.
  • Spalla: controllo scapolare, esercizi di rotazione esterna/intensa, carichi progressivi sui muscoli per sostenere i legamenti gleno-omerali.

Come strutturare un programma di carico

  • Valuta la fase di guarigione: acuta, proliferativa o rimodellamento.
  • Definisci obiettivi realistici (dolore <= 3/10, ROM funzionale, forza specifica).
  • Scegli un protocollo di base (eccentrico, HSR, isometrico) e adatta secondo i sintomi.
  • Pianifica progressioni settimanali: aumenta intensità o volume del 5–15% a seconda della tolleranza.
  • Monitora con strumenti semplici: dolore durante e dopo l’esercizio, ROM, forza e capacità funzionali; regola di conseguenza.

Errori comuni da evitare

  • Avanzare troppo rapidamente senza criteri chiari di avanzamento.
  • Assumere carichi senza controllo o tecniche disponibili.
  • Trascurare la propriocezione e la stabilità neuromuscolare.
  • Non differenziare tra tendinopatia e altri problemi muscolo-scheletrici che richiedono approcci diversi.
  • Ignorare segni di sovraccarico: dolore persistente, gonfiore recidivante, ridotta funzione.

Rischi e precauzioni

  • Ogni programma di carico va personalizzato in base all’età, al livello di allenamento, alla sintomatologia e alle condizioni cliniche.
  • Consultare un professionista sanitario qualificato (fisioterapista, medico dello sport) prima di iniziare o modificare un protocollo, soprattutto in presenza di lesioni gravi o sintomi inusuali.
  • In caso di dolore acuto o peggioramento significativo, interrompere l’esercizio e cercare assistenza professionale.

Riepilogo finale

  • I protocolli di carico per tendinopatia e per lesioni dei legamenti si basano su carico progressivo, monitoraggio accurato e progressione funzionale.
  • Per tendinopatie, le strategie tipiche includono esercizi eccellenti come l’eccentrico, l’Heavy Slow Resistance e l’uso mirato di isometrici per modulare il dolore e aumentare la tolleranza al carico.
  • Per i legamenti, la riabilitazione si concentra su protezione iniziale, mobilizzazione controllata, potenziamento graduale, stabilità neuromuscolare e sport-specificità.
  • Una buona gestione richiede una valutazione continua di dolore, ROM, forza e funzionalità, nonché una progressione desunta da criteri chiari.
  • L’obiettivo finale è consentire un ritorno sicuro e sostenibile alle attività quotidiane o sportive, riducendo il rischio di recidive e migliorando la qualità della funzione articolare.

Se vuoi, posso personalizzare un modello di protocollo di carico in base al tipo di tendinopatia o di lesione legamentosa che ti interessa (spalla, ginocchio, caviglia, polso) e al tuo livello di attività.