Routine per ipertrofia: come sostituire esercizi in caso di infortunio
Routine per ipertrofia: come sostituire esercizi in caso di infortunio
Scegliere una routine di ipertrofia efficace è già una sfida: mantenere l’allenamento intenso e continuo per stimolare la crescita muscolare, senza causare o peggiorare un infortunio, richiede strategia. Infortunio non significa fermarsi del tutto: è possibile adattare esercizi, strumenti e criteri di progressione per conservare lo stimolo di ipertrofia e favorire un recupero controllato. In questo articolo esploriamo come sostituire esercizi senza compromettere l’obiettivo di aumentare massa muscolare, offrendo linee guida pratiche, esempi concreti e un possibile schema settimanale.
Perché adattare la routine di ipertrofia in caso di infortunio
- Proteggere la zona dolorante o in recupero evita ulteriori danni e accelera la convalescenza.
- Il corpo conserva la capacità di adattarsi: sostituire un movimento può mantenere l’attivazione muscolare e la richiesta di volume.
- L’obiettivo rimane: stimolare i muscoli con un carico adeguato e una ripetizione/serie mirata, senza creare dolore o instabilità.
- Una strategia ben strutturata riduce il rischio di plateau: se l’infortunio limita la componente sportiva, si resta focalizzati su altre aree, mantenendo l’equilibrio tra carico, recupero e tecnica.
Principi generali per sostituire esercizi senza compromettere l’ipertrofia
Quadro di progressione e RPE
- Mantieni un RPE (rate of perceived exertion) simile al target previsto per la tua fase di allenamento, anche se cambi esercizio. Se di solito sei a RPE 7-8 per serie di hypertrophy, scegli un carico e una difficoltà che ti riportino a quel range.
- Quando sostituisci un esercizio, cerca di preservare la componente di tensione muscolare (tempo di eccentrica controllata, contro-contro muscolare) e la gamma di movimento utile per quel gruppo muscolare.
- Se l’esercizio originale era bilaterale e pesante, proporre una versione unilaterale può preservare l’intensità senza sovraccaricare la zona infortunata.
Volume, intensità e frequenza
- Puoi ridurre il volume settimanale (es. 20-40% in meno) ma mantenere la frequenza su base modulata, in modo da non perdere la forma di stimolo.
- Preferisci una gestione più continua: 3-4 sessioni settimanali mirate al gruppo interessato, alternando movimenti sostitutivi.
- Usa ripetizioni moderate o alte (es. 6-12 o 8-15) a seconda della tolleranza al dolore e della fase di recupero.
Sicurezza e progressione
- Non lavorare su dolore acuto: se un esercizio causa dolore acuto o rantolii, evita e scegli una variante più sicura.
- Consulta il medico o un fisioterapista se l’infortunio è recente, grave o peggiora con l’attività.
- Variazioni meccaniche, controllo del carico, e attenzione all’allineamento articolare sono chiavi per prevenire ricadute.
Strategie pratiche di sostituzione per gruppi muscolari principali
Di seguito trovi esempi concreti di sostituzioni comuni durante infortunio, con indicazioni su quando e come usarle.
Petto, spalle e tricipiti
- Sostituzioni possibili:
- Floor press o machine chest press al posto della panca piana con bilanciere.
- Dumbbell press inclinato o declinato, al posto della panca piana se la spalla è irritata.
- Push-up modificati (con le ginocchia a terra o su una panca alta) o push-up a cavi/cross over per ridurre lo stress su spalle.
- Per i deltoidi: evitare sollevamenti pesanti sopra la testa; utilizzare lateral raises e front raises con pesi leggeri oppure una macchina per spalle con percorso guidato.
- Tricipiti: sostituire skull crushers o French press con tricipiti al cavo (pushdown) o estensioni posteriore con manubrio in piedi a presa neutra.
- Linee guida di esecuzione:
- Mantieni una presa neutra o guidata quando possibile.
- Riduci la ROM (range of motion) se necessario per proteggere l’articolazione.
- Prosegui con 3-4 serie da 8-12 ripetizioni, modulando il carico per rispettare l’RPE.
Dorso e bicipiti
- Sostituzioni comuni:
- Lat pulldown o assisted pull-down con presa neutra al posto del pull-up pesante.
- Se la schiena è infiammata, privilegia sedute di rematore su macchina o con supporto (machine row, chest-supported row) per ridurre la sollecitazione lombare.
- Rematore con manubri a un braccio o rematore a cavo basso in piedi, evitando carichi che coinvolgono l’estensione eccessiva della zona lombare.
- Bicipiti: curl con manubri a presa neutra, hammer curl o curl su banco inclinato per ridurre stress sull’avambraccio e sul polso.
- Linee guida:
- Mantieni un controllo completo del movimento; evita slanci e trazioni esplosive se non tollerate.
- Obiettivo: 3-4 serie da 8-12 ripetizioni, adattando carico a seconda del dolore.
Gambe e glutei
- Sostituzioni utili:
- Se la schiena o le ginocchia fanno male ai classici squat, sostituisci con leg press a scapolo neutro o hip thrust/bridge, che isolano i glutei e riducono la compressione sull’articolazione del ginocchio.
- Leg curl e hip thrust per lavorare ischiocrurali e glutei in modo controllato.
- Step-up, bulgarian split squat o pistol squat assistiti possono essere integrati progressivamente se la stabilità è garantita.
- Evita carichi molto elevati in esercizi che procurano dolore acuto a ginocchia o caviglie.
- Linee guida:
- Usa ROM completo ma controllato, soprattutto in movimenti in cui c’è dolore.
- Protezione della schiena: mantieni l’addome contratto e una leggera inclinazione del busto.
- 3-4 serie da 8-15 ripetizioni, variando l’intensità.
Core e stability work
- Infortunio spesso permette di lavorare il core in modo sicuro:
- Plank e side plank con variazioni di carico o tempo.
- Dead bug, bird dogs e Pallof press (con cavi o elastici) per stabilità anti-rotazionale.
- Esercizi di stabilità su pialze o superfici instabili possono essere introdotti solo se non provocano dolore.
- Benefici:
- Mantenere la stabilità del tronco aiuta a sostenere la nuova routine senza compromettere la postura durante gli altri movimenti.
Esempio di programma settimanale con sostituzioni
Nota: questo è un esempio generico. Adatta i movimenti alle tue condizioni e alle indicazioni del professionista sanitario.
- Giorno A (spinta leggera e trazione moderata):
- Chest press macchina: 3x8-12
- Incline dumbbell press a ROM controllata: 3x8-12
- Push-up modificati: 3x8-12
- Lat pulldown neutro: 3x8-12
- Rematore su macchina: 3x8-12
- Curl con manubri a presa neutra: 3x10-15
- Giorno B (gambe e core senza sovraccaricare ginocchia):
- Leg press: 3x10-15
- Hip thrust: 3x8-12
- Leg curl: 3x10-15
- Seated calf raise: 3x12-20
- Dead bug: 3x12-15 per lato
- Giorno C (spalle e tronco, con accorgimenti):
- Shoulder press su macchina: 3x8-12
- Lateral raises con peso leggero: 3x12-15
- Front raises con manubri leggeri: 3x12-15
- Pallof press: 3x10-12 per lato
- Plank: 3x30-60 secondi
- Giorno D (riposo attivo o mobility)
- Mobility work, stretching mirato, foam rolling
Questo schema consente di mantenere un volume di allenamento, ma con sostituzioni ragionate per evitare l’area infortunata. Puoi ripetere l’alternanza A-B-C o adattarla a seconda della tua ripresa, mantenendo 3-4 sedute settimanali.
Considerazioni cliniche e sicurezza
- In caso di dolore acuto, gonfiore marcato o perdita di funzione, interrompi l’attività su quella zona e consulta un medico o fisioterapista.
- Non cercare di “spingere attraverso il dolore”: la gestione dell’infortunio è parte integrante della tua routine di ipertrofia.
- Una riabilitazione mirata può spesso combinarsi con regimi di allenamento per ipertrofia, permettendo un ritorno più rapido agli esercizi complessi.
- Se l’infortunio persiste oltre 2-3 settimane e non mostra miglioramenti sostanziali, è consigliabile una rivalutazione professionale per riadattare la programmazione.
Riepilogo e conclusioni
- Un infortunio non obbliga a una pausa totale dall’allenamento per ipertrofia. La chiave è sostituire gli esercizi in modo mirato, mantenere l’intensità e il volume complessivo, e controllare costantemente dolore e recupero.
- Utilizza varianti su macchine, cavi, movimenti assistiti e posizioni che riducano lo stress sull’area infortunata, mantenendo però la stimolazione muscolare necessaria.
- Mantieni una logica di progressione: adattare i movimenti non significa rinunciare alla crescita muscolare, ma modulare in modo sicuro l’intensità, il volume e la struttura settimanale.
- In caso di dubbi o sintomi persistenti, consulta un professionista sanitario per una diagnosi accurata e un piano di riabilitazione integrato.
Con una pianificazione oculata e alcuni aggiustamenti mirati, è possibile continuare a progredire nell’ipertrofia anche in presenza di infortunio. L’importante è ascoltare il corpo, proteggere le zone vulnerabili e scegliere sempre opzioni che permettano di allenarsi in modo sostenibile nel tempo.