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Routine per ipertrofia: come sostituire esercizi in caso di infortunio

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Foto Badreddine Farhi su Unsplash

Routine per ipertrofia: come sostituire esercizi in caso di infortunio

Scegliere una routine di ipertrofia efficace è già una sfida: mantenere l’allenamento intenso e continuo per stimolare la crescita muscolare, senza causare o peggiorare un infortunio, richiede strategia. Infortunio non significa fermarsi del tutto: è possibile adattare esercizi, strumenti e criteri di progressione per conservare lo stimolo di ipertrofia e favorire un recupero controllato. In questo articolo esploriamo come sostituire esercizi senza compromettere l’obiettivo di aumentare massa muscolare, offrendo linee guida pratiche, esempi concreti e un possibile schema settimanale.

Perché adattare la routine di ipertrofia in caso di infortunio

  • Proteggere la zona dolorante o in recupero evita ulteriori danni e accelera la convalescenza.
  • Il corpo conserva la capacità di adattarsi: sostituire un movimento può mantenere l’attivazione muscolare e la richiesta di volume.
  • L’obiettivo rimane: stimolare i muscoli con un carico adeguato e una ripetizione/serie mirata, senza creare dolore o instabilità.
  • Una strategia ben strutturata riduce il rischio di plateau: se l’infortunio limita la componente sportiva, si resta focalizzati su altre aree, mantenendo l’equilibrio tra carico, recupero e tecnica.

Principi generali per sostituire esercizi senza compromettere l’ipertrofia

Quadro di progressione e RPE

  • Mantieni un RPE (rate of perceived exertion) simile al target previsto per la tua fase di allenamento, anche se cambi esercizio. Se di solito sei a RPE 7-8 per serie di hypertrophy, scegli un carico e una difficoltà che ti riportino a quel range.
  • Quando sostituisci un esercizio, cerca di preservare la componente di tensione muscolare (tempo di eccentrica controllata, contro-contro muscolare) e la gamma di movimento utile per quel gruppo muscolare.
  • Se l’esercizio originale era bilaterale e pesante, proporre una versione unilaterale può preservare l’intensità senza sovraccaricare la zona infortunata.

Volume, intensità e frequenza

  • Puoi ridurre il volume settimanale (es. 20-40% in meno) ma mantenere la frequenza su base modulata, in modo da non perdere la forma di stimolo.
  • Preferisci una gestione più continua: 3-4 sessioni settimanali mirate al gruppo interessato, alternando movimenti sostitutivi.
  • Usa ripetizioni moderate o alte (es. 6-12 o 8-15) a seconda della tolleranza al dolore e della fase di recupero.

Sicurezza e progressione

  • Non lavorare su dolore acuto: se un esercizio causa dolore acuto o rantolii, evita e scegli una variante più sicura.
  • Consulta il medico o un fisioterapista se l’infortunio è recente, grave o peggiora con l’attività.
  • Variazioni meccaniche, controllo del carico, e attenzione all’allineamento articolare sono chiavi per prevenire ricadute.

Strategie pratiche di sostituzione per gruppi muscolari principali

Di seguito trovi esempi concreti di sostituzioni comuni durante infortunio, con indicazioni su quando e come usarle.

Petto, spalle e tricipiti

  • Sostituzioni possibili:
    • Floor press o machine chest press al posto della panca piana con bilanciere.
    • Dumbbell press inclinato o declinato, al posto della panca piana se la spalla è irritata.
    • Push-up modificati (con le ginocchia a terra o su una panca alta) o push-up a cavi/cross over per ridurre lo stress su spalle.
    • Per i deltoidi: evitare sollevamenti pesanti sopra la testa; utilizzare lateral raises e front raises con pesi leggeri oppure una macchina per spalle con percorso guidato.
    • Tricipiti: sostituire skull crushers o French press con tricipiti al cavo (pushdown) o estensioni posteriore con manubrio in piedi a presa neutra.
  • Linee guida di esecuzione:
    • Mantieni una presa neutra o guidata quando possibile.
    • Riduci la ROM (range of motion) se necessario per proteggere l’articolazione.
    • Prosegui con 3-4 serie da 8-12 ripetizioni, modulando il carico per rispettare l’RPE.

Dorso e bicipiti

  • Sostituzioni comuni:
    • Lat pulldown o assisted pull-down con presa neutra al posto del pull-up pesante.
    • Se la schiena è infiammata, privilegia sedute di rematore su macchina o con supporto (machine row, chest-supported row) per ridurre la sollecitazione lombare.
    • Rematore con manubri a un braccio o rematore a cavo basso in piedi, evitando carichi che coinvolgono l’estensione eccessiva della zona lombare.
    • Bicipiti: curl con manubri a presa neutra, hammer curl o curl su banco inclinato per ridurre stress sull’avambraccio e sul polso.
  • Linee guida:
    • Mantieni un controllo completo del movimento; evita slanci e trazioni esplosive se non tollerate.
    • Obiettivo: 3-4 serie da 8-12 ripetizioni, adattando carico a seconda del dolore.

Gambe e glutei

  • Sostituzioni utili:
    • Se la schiena o le ginocchia fanno male ai classici squat, sostituisci con leg press a scapolo neutro o hip thrust/bridge, che isolano i glutei e riducono la compressione sull’articolazione del ginocchio.
    • Leg curl e hip thrust per lavorare ischiocrurali e glutei in modo controllato.
    • Step-up, bulgarian split squat o pistol squat assistiti possono essere integrati progressivamente se la stabilità è garantita.
    • Evita carichi molto elevati in esercizi che procurano dolore acuto a ginocchia o caviglie.
  • Linee guida:
    • Usa ROM completo ma controllato, soprattutto in movimenti in cui c’è dolore.
    • Protezione della schiena: mantieni l’addome contratto e una leggera inclinazione del busto.
    • 3-4 serie da 8-15 ripetizioni, variando l’intensità.

Core e stability work

  • Infortunio spesso permette di lavorare il core in modo sicuro:
    • Plank e side plank con variazioni di carico o tempo.
    • Dead bug, bird dogs e Pallof press (con cavi o elastici) per stabilità anti-rotazionale.
    • Esercizi di stabilità su pialze o superfici instabili possono essere introdotti solo se non provocano dolore.
  • Benefici:
    • Mantenere la stabilità del tronco aiuta a sostenere la nuova routine senza compromettere la postura durante gli altri movimenti.

Esempio di programma settimanale con sostituzioni

Nota: questo è un esempio generico. Adatta i movimenti alle tue condizioni e alle indicazioni del professionista sanitario.

  • Giorno A (spinta leggera e trazione moderata):
    • Chest press macchina: 3x8-12
    • Incline dumbbell press a ROM controllata: 3x8-12
    • Push-up modificati: 3x8-12
    • Lat pulldown neutro: 3x8-12
    • Rematore su macchina: 3x8-12
    • Curl con manubri a presa neutra: 3x10-15
  • Giorno B (gambe e core senza sovraccaricare ginocchia):
    • Leg press: 3x10-15
    • Hip thrust: 3x8-12
    • Leg curl: 3x10-15
    • Seated calf raise: 3x12-20
    • Dead bug: 3x12-15 per lato
  • Giorno C (spalle e tronco, con accorgimenti):
    • Shoulder press su macchina: 3x8-12
    • Lateral raises con peso leggero: 3x12-15
    • Front raises con manubri leggeri: 3x12-15
    • Pallof press: 3x10-12 per lato
    • Plank: 3x30-60 secondi
  • Giorno D (riposo attivo o mobility)
    • Mobility work, stretching mirato, foam rolling

Questo schema consente di mantenere un volume di allenamento, ma con sostituzioni ragionate per evitare l’area infortunata. Puoi ripetere l’alternanza A-B-C o adattarla a seconda della tua ripresa, mantenendo 3-4 sedute settimanali.

Considerazioni cliniche e sicurezza

  • In caso di dolore acuto, gonfiore marcato o perdita di funzione, interrompi l’attività su quella zona e consulta un medico o fisioterapista.
  • Non cercare di “spingere attraverso il dolore”: la gestione dell’infortunio è parte integrante della tua routine di ipertrofia.
  • Una riabilitazione mirata può spesso combinarsi con regimi di allenamento per ipertrofia, permettendo un ritorno più rapido agli esercizi complessi.
  • Se l’infortunio persiste oltre 2-3 settimane e non mostra miglioramenti sostanziali, è consigliabile una rivalutazione professionale per riadattare la programmazione.

Riepilogo e conclusioni

  • Un infortunio non obbliga a una pausa totale dall’allenamento per ipertrofia. La chiave è sostituire gli esercizi in modo mirato, mantenere l’intensità e il volume complessivo, e controllare costantemente dolore e recupero.
  • Utilizza varianti su macchine, cavi, movimenti assistiti e posizioni che riducano lo stress sull’area infortunata, mantenendo però la stimolazione muscolare necessaria.
  • Mantieni una logica di progressione: adattare i movimenti non significa rinunciare alla crescita muscolare, ma modulare in modo sicuro l’intensità, il volume e la struttura settimanale.
  • In caso di dubbi o sintomi persistenti, consulta un professionista sanitario per una diagnosi accurata e un piano di riabilitazione integrato.

Con una pianificazione oculata e alcuni aggiustamenti mirati, è possibile continuare a progredire nell’ipertrofia anche in presenza di infortunio. L’importante è ascoltare il corpo, proteggere le zone vulnerabili e scegliere sempre opzioni che permettano di allenarsi in modo sostenibile nel tempo.