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Creatina e metabolismo del lattato: come la creatina influenza lattato, pH e prestazioni

a pile of powdered sugar on a white surface
Foto Nik su Unsplash

Creatina e metabolismo del lattato: come la creatina influenza lattato, pH e prestazioni

La creatina è uno dei supplementi più studiati e utilizzati nello sport, grazie alla sua capacità di aumentare le riserve di fosfocreatina nei muscoli e di supportare rapidamente la rigenerazione dell’ATP durante sforzi esplosivi. Ma come interagisce la creatina con il metabolismo del lattato, ovvero con la produzione, l’utilizzo e la clearance del lattato durante l’esercizio? In questo articolo esploreremo i meccanismi fisiologici, i benefici pratici e le implicazioni per atleti e sportivi, offrendo una visione equilibrata basata sull’evidenza scientifica disponibile.

Che cos'è la creatina e che cos'è il metabolismo del lattato?

  • Creatina: è una molecola presente naturalmente nei muscoli (in parte derivata dalla dieta, soprattutto carne e pesce) che, una volta assunta, aumenta le riserve di fosfocreatina (PCr) all’interno delle fibre muscolari. Il PCr agisce come un deposito energetico rapido: quando serve energia immediata, PCr trasferisce un gruppo fosfato all’ADP per rigenerare l’ATP, fornendo una fonte energetica immediata durante sforzi intensi e di breve durata.

  • Metabolismo del lattato: durante sforzi ad alta intensità, la glicolisi anaerobica produce lattato (lattato) come sottoprodotto dell’ossidazione insufficiente di piruvato a causa del limitato apporto di ossigeno. Il lattato non è solo uno “scarto”: è anche un importante substrato energetico che può essere trasportato nelle cellule vicine o nelle fibre, convertito nuovamente in piruvato e utilizzato dalle mitocondri per la produzione di energia (lactate shuttle). I trasportatori MCT1 e MCT4 facilitano l’uscita e l’ingresso del lattato nelle cellule, e l’equilibrio tra produzione e clearance di lattato è cruciale per la performance e la sensazione di fatica.

In breve, il sistema di fosfocreatina e la glicolisi anaerobica rappresentano due volti dell’energia muscolare a seconda del tipo di esercizio. La domanda chiave è se e come la creatina supplementare modifichi questo equilibrio, soprattutto in relazione al lattato e all’acidità intracellulare.

Come interagiscono creatina e metabolismo del lattato

Questi sono i principali meccanismi proposti dalla letteratura per spiegare l’interazione tra creatina e lattato durante l’esercizio:

  • Buffering e gestione dell’acidità

    • Il sistema creatina fosfato agisce da tampone energetico. Con più PCr disponibile, il muscolo può rigenerare ATP più rapidamente senza aumentare eccessivamente la produzione di ioni H+ associati all’attività glicolitica. Ciò può contribuire a ritardare l’insorgenza dell’acidosi metabolica durante sforzi intensi, prolungando la capacità di eseguire sprint o interval training prima che i meccanismi di fatica legati al pH limitino la prestazione.
    • La riduzione dell’acidità intracellulare può influire indirettamente sul metabolismo del lattato: con una minore stimolazione glicolitica verso alta velocità, la produzione netta di lattato può essere moderata nelle fasi iniziali di sforzo ad alta intensità.
  • Generazione di ATP e intensità di lavoro

    • L’aumento delle riserve di PCr permette una rigenerazione più rapida dell’ATP durante i primi secondi di sforzo molto intenso. Questo può ridurre l’"impegno" immediato della glicolisi anaerobica in quelle fasi iniziali, potenzialmente rallentando l’accumulo di lattato in tempi molto brevi o consentendo di sostenere una prestazione di picco per un periodo leggermente più lungo.
    • In pratica, ci può essere una finestra in cui la creatina aiuta a spostare la dipendenza energetica dall’ATP rigenerato principalmente dalla PCr, riducendo la velocità di acidosi fino a quando la PCr non si esaurisce.
  • Clearing e shuttle del lattato

    • Il lattato prodotto durante l’esercizio può essere trasportato e utilizzato come substrato energetico da altre cellule o tessuti, inclusi i muscoli ossia i tessuti non impegnati nel rapporto di produzione. Un aumento della capacità di rifornire le fibre con lattato (lactate shuttle) dipende anche da una buona perfusione e dall’attività delle MCT (monocarboxylate transporters).
    • Alcune ipotesi e studi suggeriscono che la creatina possa, indirettamente, supportare la clearing del lattato migliorando la funzione energetica muscolare e la resistenza all’acidosi, favorendo una maggiore efficienza nel riutilizzo del lattato come substrato. È importante notare che le evidenze in esseri umani sono eterogenee e non sempre confermano una grande differenza.
  • Effetti sull’allenamento e sull’adattamento metabolico

    • Oltre agli effetti immediati sul sistema creatinina/ATP, la supplementazione di creatina è associata a adattamenti neuromuscolari e metabolici favorevoli: maggiore tolleranza all’esercizio ad alta intensità, incremento della massa magra in combinazione con l’allenamento di resistenza e potenzialmente una migliore efficienza del sistema anaerobico.
    • La relazione tra creatina e la capacità di gestire lattato durante cicli di allenamento è complessa e dipende dall’intensità, dalla durata dello sforzo, dai protocolli di allenamento e dalla dieta complessiva.

Nota importante: la evidenza disponibile è mista. Molti studi mostrano benefici consistenti nel migliorare la prestazione ad alta intensità e la capacità di eseguire sforzi ripetuti, mentre gli effetti diretti e consistenti sul metabolismo del lattato (ad es., riduzione uniforme della produzione di lattato o aumento della clearance in tutti i contesti) non sono universali. L’interpretazione migliore è che la creatina può modulare indirettamente il metabolismo del lattato principalmente tramite un miglioramento del buffering, una gestione più efficiente dell’ATP e una maggiore tolleranza all’acido, con variazioni tra sport, popolazioni e protocolli di allenamento.

Benefici pratici per atleti e popolazione generale

  • Prestazioni in sprint e sforzi ripetuti

    • Nei compiti di potenza esplosiva e sprint, l’aumento delle riserve di PCr consente di mantenere una intensità elevata per più tempo, il che può tradursi in una maggiore forza trainante e in una migliore capacità di sostenere lavori ripetuti ( RSA, sprint interrotti, salite brevi).
    • La gestione dell’acidità e un potenziale miglioramento nella rimozione del lattato durante i recuperi possono contribuire a ridurre la sensazione di fatica tra uno sprint e l’altro.
  • Recupero e facilità di ripetizione di sessioni

    • Una migliore funzione tampone intracellulare e una gestione più efficace del lattato dopo sforzi ad alta intensità possono facilitare i tempi di recupero tra serie, favorendo una migliore qualità dell’allenamento successivo.
  • Allenamento di resistenza e massa magra

    • Oltre agli effetti diretti sui sistemi energetici, la creatina è associata ad aumenti di massa magra e a miglioramenti della forza, fattori che indirettamente influenzano la gestione del carico di lavoro e la risposta metabolica complessiva. Questo può avere implicazioni anche sul metabolismo del lattato durante sessioni miste di forza e resistenza.
  • Popolazioni e contesti specifici

    • Attività sportive che prevedono sprint ripetuti, scatti o corsa ad alta intensità, come calcio, basket, ciclismo su pista, atletica leggera e CrossFit, possono trovare beneficio dall’uso di creatina in combinazione con un periodo di allenamento strutturato.
    • Per atleti di endurance pura, i benefici potrebbero essere meno pronunciati, ma alcuni studi indicano comunque utilità in contesti di sforzi intensi di breve durata o transizioni tra intensità diverse.

Dosaggio, sicurezza e considerazioni pratiche

  • Dosaggio consigliato

    • Dosaggio standard: 3-5 grammi al giorno come parte di una routine continua.
    • Loading opzionale: 20 grammi al giorno per 5-7 giorni, poi mantenimento di 3-5 grammi al giorno. Il metodo di “carico” è meno comune oggi, ma può essere utile per saturare rapidamente le riserve di PCr.
    • Strategia di assunzione: assunzione quotidiana costante, preferibilmente vicino ai pasti o associata a carboidrati per migliorare l’assorbimento.
  • Sicurezza e considerazioni

    • La creatina è considerata sicura per la maggior parte degli adulti sani quando assunta alle dosi consigliate. Gli effetti collaterali comuni sono lievi e includono ritenzione idrica muscolare e occasionali disturbi gastrointestinali.
    • Chi ha condizioni renali o altre problematiche mediche dovrebbe consultare un medico prima di iniziare la supplementazione.
    • È importante rimanere ben idratati e monitorare eventuali cambiamenti nel benessere generale durante l’assunzione.
  • Consigli pratici per l’assorbimento

    • Associare la creatina a carboidrati può favorire l’assorbimento da parte dei muscoli.
    • Mantenere una dieta equilibrata e idratarsi adeguatamente aiuta a massimizzare i potenziali benefici.

Ricerche chiave e stato attuale

  • La letteratura sostiene che la creatina migliora la disponibilità di PCr e la performance ad alta intensità, soprattutto in contesti di sforzi ripetuti o di breve durata.
  • Gli esiti specifici sull’impatto diretto del lattato (produzione, clearance e metabolismo intracellulare) sono meno coerenti. In molti studi, i benefici si associano all’aumento della tolleranza all’acido e all’efficienza energetica complessiva piuttosto che a una riduzione uniforme della produzione di lattato in tutte le condizioni.
  • La mancanza di una definizione universale di protocollo di allenamento e di popolazioni eterogenee rende difficile generalizzare. Tuttavia, l’idea comune è che creatina, integrata in un programma di allenamento ben strutturato, può favorire prestazioni a intensità elevate e tempi di recupero.

Riepilogo finale

  • La creatina è un integratore efficace per aumentare le riserve di fosfocreatina, migliorando la rigenerazione dell’ATP durante sforzi ad alta intensità e aiutando il muscolo a gestire l’acidità associata all’esercizio.
  • Il metabolismo del lattato è influenzato indirettamente dalla creatina: con più PCr disponibile e un migliore buffering, è possibile ritardare l’acidosi metabolica e migliorare la tolleranza all’esercizio intenso, facilitando la clearance del lattato durante i recuperi.
  • I benefici pratici includono migliore performance in sprint e sforzi ripetuti, potenziali miglioramenti nel recupero e una maggiore efficienza del sistema energetico durante sessioni di lavoro complesse.
  • Come sempre, la risposta individuale varia. È consigliabile consultare un professionista e basare l’uso della creatina su un piano di allenamento strutturato, monitorando l’efficacia, la tolerabilità e eventuali effetti collaterali.
  • In sintesi, creatina e metabolismo del lattato si intrecciano in modo utile per chi pratica sport ad alta intensità o sport che prevedono transizioni rapide tra sprint e recupero, con la creatina che supporta l’energia immediata e la gestione dell’acidità, e il lattato che funge da utile substrate energetico e segnale metabolico.