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Strumenti per verificare canonicalizzazione: guida completa

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Foto Ambitious Studio* | Rick Barrett su Unsplash

Strumenti per verificare canonicalizzazione: guida completa

La canonicalizzazione è uno degli elementi chiave della SEO tecnica. Gestire correttamente i tag rel=canonical, i reindirizzamenti 301 e la coerenza tra URL canonici aiuta a evitare contenuti duplicati, consolidare l’autorità delle pagine e migliorare l’indicizzazione. In questo articolo vedremo cosa verificare, quali strumenti utilizzare e come interpretare i risultati per mantenerе un’architettura di sito pulita e performante.

Cos’è la canonicalizzazione e perché conta

La canonicalizzazione è il processo con cui si stabilisce quale versione di una pagina debba essere considerata come versione principale (canonica) dagli motori di ricerca. Quando contenuti identici o molto simili esistono su più URL, i motori di ricerca potrebbero distribuire l’autorità e le ranking signals tra tutte le varianti, con rischi di indicizzazione di contenuti duplicati, posizionamenti fragili e difficoltà nel consolidare il valore SEO.

I principali strumenti per indicare la pagina di riferimento sono:

  • rel=canonical: tag HTML che indica la pagina canonica.
  • Redirect 301: sposta permanentemente gli URL non canonici verso la versione canonica.
  • Sitemap XML: segnala quali URL dovrebbero essere indicizzati e quali versioni considerare come canonical.

Una gestione corretta della canonicalizzazione passa anche dalla coerenza interna: linkare dalle pagine interne ai propri canonical, evitare segnali contrastanti tra canonical tag, landing page e sitemap, e curare la gestione di URL con parametri o contenuti di catalogo.

Cosa controllare quando verifichi la canonicalizzazione

Per una verifica efficace, è utile seguire una checklist chiara per individuare problemi comuni e applicare subito correzioni mirate.

Tag rel=canonical corretto

  • Ogni pagina ha un tag rel=canonical che punta a una URL valida, accessibile e preferita.
  • Il canonical punta alla versione effettiva che vuoi indicizzare, non a una pagina d’errore o a una pagina non pertinente.
  • Il canonical non devia in un dominio non previsto (ad es. da https://www.esempio.it a http://esempio.com, se non è intenzionale).
  • Non esistono canonical contrari tra pagina e pagina: se una pagina A punta a B, B non dovrebbe puntare a A in modo incoerente per lo stesso contenuto.
  • Evita canonical che cambiano in modo repentino o varianti multiple per lo stesso contenuto.

Redirect 301 e coerenza tra canonical e redirect

  • I non-canonici URL dovrebbero reindirizzare in modo permanente (301) alla versione canonica.
  • Evita catene di redirect e redirect circolari che impediscono agli utenti e ai motori di raggiungere la pagina canonica.
  • Verifica che le varianti di dominio (www vs non-www) siano coerentemente reindirizzate o canonicalizzate.

Coerenza delle internal link

  • I link interni puntano preferibilmente alla versione canonica, non alle varianti.
  • Le pagine che fungono da canoniche dovrebbero ricevere la maggior parte dei link interni e dei segnali SEO interni.
  • Controlla che le versioni non canoniche non siano troppo linkate internamente, a meno che non sia volontario per scopi specifici (ad es. pagine di dettaglio non indicizzate).

Segnali esterni: sitemap e segnali da segnali esterni

  • La sitemap XML deve includere le URL canoniche e non includere versioni duplicate o non canoniche.
  • Verifica che eventuali URL nelle sitemap non confliggano con i tag rel=canonical presenti sulle pagine.
  • Controlla l’indicizzazione di contenuti duplicati segnalando eventuali canonicalizzazioni errate nelle segnalazioni di indicizzazione.

Utilizzo di hreflang e canonical

  • Per i contenuti multilingua, assicurati che le hreflang siano corrette e non causino conflitti con i tag canonical nelle pagine tradotte.
  • Le versioni alternative non dovrebbero puntare a una lingua o regione diversa come canonical se non è intenzionato; in genere, hreflang e canonical dovrebbero coesistere senza contraddizioni.

Strumenti per verificare canonicalizzazione

Di seguito una panoramica di strumenti utili per verificare canonicalizzazione, distinguendo tra strumenti principali (a pagamento e gratuiti) e strumenti utili per controlli rapidi o manuali.

Strumenti principali (a pagamento e gratuiti con limitazioni)

  • Screaming Frog SEO Spider: è uno degli strumenti di crawling più utilizzati per analizzare canonical tag, redirect, status code e strutture di URL. La versione gratuita permette di analizzare fino a 500 URL, utile per siti di piccole dimensioni o audit mirati.
  • Sitebulb: potente strumento di audit SEO tecnico che mostra canonical, redirect, hreflang e problemi di sitemap in report visivi, utile per progetti di medium-grande dimensione.
  • DeepCrawl, OnPage.org (ora Semrush Content Marketing Platform integrata) e altri strumenti di crawling avanzato che includono controlli di canonical e redirezioni, spesso con piani aziendali.

Strumenti di auditing e analisi SEO large-scale (premium)

  • Ahrefs Site Audit: analizza canonical tag, internal linking, redirect e stato indicizzazione; fornisce un quadro completo della salute tecnica del sito.
  • Semrush Site Audit: offre controlli approfonditi su canonical tag, URL duplicati, indexing issues, e consente di creare remediation plan.
  • Moz Pro Site Crawl: controlla canonical, redirezioni, e problemi di duplicazione in una interfaccia integrata con strumenti di SEO.

Suggerimento: per iniziare, prova Screaming Frog (versione gratuita) per un audit mirato, quindi valuta l’uso di strumenti premium per progetti più ampi o per report regolari.

Strumenti gratuiti e controlli manuali

  • Google Search Console: utile per individuare problemi di indicizzazione legati a canonical e duplicati tramite la pagina di Coverage e l’Inspect URL. L’Inspect URL permette di verificare se una pagina è indicizzata, se è considerata canonical e quale URL è stato indicato come canonical.
  • Controllo manuale del tag rel=canonical:
    • Visualizza il sorgente della pagina (view-source) o usa l’inspector del browser per cercare il tag link rel="canonical".
    • Verifica che il valore sia una URL valida, coerente con l’architettura del sito.
  • Controllo degli header e dei redirect:
    • Verifica che non ci siano catene di 301/302 che impediscono di raggiungere la pagina canonica.
    • Controlla la coerenza tra canonical tag e i redirect reali.
  • Strumenti gratuiti di verifica on-page:
    • Numerosi strumenti online offrono controlli rapidi del canonical tag su una singola pagina inserendo l’URL. Sono utili per controlli rapidi senza installare software.

Controllo di sitemap e URL con parametri

  • Verifica che la sitemap XML includa le URL canoniche e non le varianti non canonicalizzate.
  • Se usi parametri URL, assicurati che i parametri non creino contenuti duplicati non gestiti da canonical o da impostazioni di Google Search Console per gestire i parametri.

Come interpretare i risultati e cosa correggere

Una volta eseguiti i test, segui una procedura pratica per implementare le correzioni.

  • Se una pagina manca di tag rel=canonical: aggiungilo puntando alla pagina canonica determinata (preferibilmente la versione principale della pagina).
  • Se il tag canonical punta a una pagina non desiderata o a una pagina non disponibile: correggi la URL canonical e assicurati che sia accessibile.
  • Se ci sono duplicati non voluti: valuta la possibilità di consolidare contenuti o di impostare canonical su una versione preferita.
  • Se le internal link puntano a varianti non canoniche: aggiorna i link interni per puntare alla versione canonica.
  • Se i redirect non sono coerenti: semplifica le catene di redirect, elimina loop e verifica che le versioni non canoniche reindirizzino correttamente.
  • Se le pagine con parametri generano contenuti duplicati: usa canonical per indicare la versione principale e considera l’uso di Google Search Console per gestire i parametri in modo più preciso.
  • Per siti multilingual: verifica hreflang e canonical separatamente e assicurati che non si creino conflitti tra versioni linguistiche dello stesso contenuto.

Strategie avanzate per siti complessi

In siti di e-commerce, grandi blog o portali con molte pagine dinamiche, la canonicalizzazione può diventare una sfida. Ecco alcune strategie avanzate.

  • Gestione dei contenuti duplicati dovuti a varianti prodotto: assegna una pagina canonicale unica per ogni prodotto, non per ogni variante di colore o taglia, salvo casi specifici.
  • Pagine di categoria e filtri: per le pagine di categoria con filtri (es. colore, prezzo), valuta se canonicalizzarle verso la versione “pulita” della categoria o considerare soluzioni con parametri trattati in Google Search Console.
  • Pagine prodotto e pagine di ricerca interna: evita canonical su pagine di ricerca interna se non necessarie; mantieni l’URL canonico per i prodotti singoli.
  • Paginate content e canonical: per serie di articoli o pagine di prodotto con contenuti paginati, usa canonical sulle pagine principali della serie o su una scelta coerente per la pagina iniziale; evita canonical random tra pagine diverse della stessa serie.
  • Integrazione con hreflang: assicurati che le versioni multilingua non abbiano segnali canonici che puntano a una pagina di una lingua diversa da quella effettiva; mantieni hreflang accurato e coerente con la struttura di canonicalizzazione.

Riepilogo

  • La canonicalizzazione serve a indicare ai motori di ricerca quale versione di una pagina indicizzare, migliorando l’indicizzazione e riducendo contenuti duplicati.
  • Verificare la canonicalizzazione significa controllare rel=canonical, redirect 301, coerenza interna, segnali dall sitemap e gestione di URL con parametri.
  • Utilizza strumenti come Screaming Frog, Sitebulb, Ahrefs, Semrush e Google Search Console per audit completi. Per controlli rapidi, esegui controlli manuali (view-source, Inspect URL) e verifica la coerenza tra canonical e redirect.
  • Interpretare i risultati richiede attenzione: correggere canonical mancanti o errate, allineare link interni, gestire correttamente i parametri e, se necessario, aggiornare sitemap.
  • In siti complessi, applica strategie avanzate per categorie, filtri, paginazione e varianti di prodotto, mantenendo una politica di canonicalizzazione chiara e documentata.

Seguendo questa guida, puoi assicurarti che la canonicalizzazione del tuo sito sia efficace, riducendo problemi di indicizzazione e migliorando la performance SEO complessiva. Se vuoi, posso aiutarti a creare una checklist personalizzata per il tuo sito o a valutare un report di canonicalizzazione esistente.