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Differenze tra full body e split training: guida completa per scegliere il miglior approccio

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Foto VD Photography su Unsplash

Differenze tra full body e split training: guida completa per scegliere il miglior approccio

L’allenamento della forza e della massa muscolare può essere strutturato in modi molto diversi. Due tra i metodi più diffusi sono il full body (allenamento a corpo intero) e lo split training (allenamento suddiviso per gruppi muscolari). In questa guida analizzeremo cosa li differenzia, quali sono i pro e i contro, come si adattano ai diversi livelli di esperienza e obiettivi, e forniremo esempi pratici di programmi per iniziare subito.

Introduzione al full body e al split training

Il full body è un approccio in cui, in ciascuna sessione di allenamento, si lavora l’intero corpo o la maggior parte dei gruppi muscolari principali. L’obiettivo è stimolare forza e ipertrofia con una frequenza elevata di stimolo per muscolo.

Il split training, invece, suddivide l’allenamento in giornate dedicate a specifici gruppi muscolari o movimenti. Può prevedere, ad esempio, una giornata dedicata a petto e tricipi, una a dorso e bicipi, una a gambe, ecc. L’idea è concentrarsi su una parte del corpo per sessione, aumentando il volume di lavoro per quel gruppo.

Entrambi gli approcci possono portare a ottimi risultati se ben pianificati. La chiave è capire quali sono le esigenze personali: disponibilità di tempo, livello di esperienza, recupero, preferenze, e come si risponde agli stimoli di allenamento.

Cos’è il full body

Come funziona

In un programma full body, ogni sessione include movimenti multiarticolari principali (come squat, stacchi, panca) e alcuni esercizi accessori. Le sessioni si ripetono 2–4 volte a settimana, con recupero sufficiente tra le fasce per permettere adattamenti.

Vantaggi del full body

  • Frequenza di stimolo più elevata per ogni gruppo muscolare: si allena ogni muscolo più spesso, favorendo crescita e forza nel lungo periodo.
  • Recupero potenzialmente semplificato: meno giorni di allenamento ma con carichi elevati concentrati sulle grandi joint, seguito da giorni di riposo o attività leggere.
  • Efficienza di tempo: ideale per chi ha poco tempo o preferisce allenarsi meno giorni settimanali.
  • Progressione lineare semplice: è possibile aumentare progressivamente carico o ripetizioni su movimenti chiave.

Svantaggi del full body

  • Richiede un buon livello di controllo tecnico e gestione del volume: eseguire correttamente più esercizi multiarticolari in ogni sessione può essere impegnativo.
  • Recupero dinamico: se si eccede con volume o intensità, si rischia accumulo di fatica e compromissione delle prestazioni nelle sessioni successive.
  • Per chi ha obiettivi molto specifici: potrebbe mancare la possibilità di isolare singoli gruppi muscolari in modo mirato.

Cos’è il split training

Tipi di split

  • Upper/Lower: alterna giorni upper (petto, dorso, spalle, braccia) e lower (gambe, glutei, core). È uno dei formati più comuni, bilancia volume e recupero.
  • Push/Pull/Legs (PPL): suddivide in spinta (petto, spalle, tricipi), trazione (dorso, bicipidi) e gambe. Si può eseguire in 3, 4 o 6 giorni a settimana.
  • Body Part Split: giorno dedicato a un singolo gruppo muscolare o a due gruppi molto specifici (es. Petto, Dorso, Gambe, Spalle, Braccia). Richiede spesso 5–6 giorni settimanali.

Vantaggi del split training

  • Maggiore volume per ciascun gruppo muscolare: è possibile concentrarsi sull’isolamento e sul lavoro specifico con più esercizi e serie.
  • Recupero mirato: i gruppi muscolari hanno più tempo per recuperare tra le sessioni dedicate, utile per chi lavora su ipertrofia conservando intensità.
  • Adatto a chi ha obiettivi di massa e definizione mirata: può offrire maggiore attenzione a singoli distretti muscolari.
  • Più opzioni di programmazione: sleep-friendly training e variazioni di carico e ripetizioni per stimolare diverse risposte.

Svantaggi del split training

  • Richiede più giorni in palestra: può non essere fattibile per chi ha poco tempo o impegni variabili.
  • Frequenza di stimolo per singolo muscolo minore: rispetto al full body, alcuni gruppi muscolari ricevono stimoli meno frequenti, potenzialmente rallentando i progressi iniziali in forza e massa se non ben bilanciato.
  • Può favorire l’overload su alcune parti: se non si gestisce bene il volume settimanale, si rischia sovraccarico o squilibri muscolari.

Confronto chiave: cosa considerare

Frequenza di allenamento

  • Full body: tipicamente 2–3 sessioni a settimana, stimolando ogni muscolo più volte.
  • Split: 4–6 sessioni a settimana, ma ogni muscolo può essere allenato 1–2 volte a settimana o meno a seconda del tipo di split.

Volume e intensità

  • Full body: volume complessivo per settimana spesso alto per ogni gruppo, con attenzione a non esaurire il recupero. Le sessioni devono essere ben bilanciate.
  • Split: volume più concentrato per singolo gruppo in ciascuna sessione, ma distribuito su più giorni. Possibilità di utilizzare volumi molto alti su singoli gruppi con recupero adeguato.

Recupero

  • Full body: recupero tra sessioni più ampio perché i muscoli vengono stimolati in giornate diverse, ma entro una settimana possono accumularsi stanchezza eccessiva se il volume è elevato.
  • Split: recupero mirato al gruppo muscolare lavorato; spesso è più semplice gestire la fatica locale, ma richiede costanza nel rispetto del piano settimanale.

Adattamento a livello di esperienza

  • Principianti: spesso beneficiano del full body per imparare i movimenti di base e per stimolare una crescita generale, con progressioni semplici.
  • Intermedi/avanzati: possono sfruttare al meglio i split per creare volumi elevati su gruppi specifici, affinare la tecnica e progredire in modo mirato.

Preferenze personali e stile di vita

  • Chi preferisce allenamenti brevi ma frequenti: full body è spesso ideale.
  • Chi preferisce sessioni dedicate e viti di volume elevato per fasce muscolari: split può offrire maggiore soddisfazione e motivazione.

Come scegliere tra full body e split training

  • Obiettivo principale: se vuoi forza e massa generale con frequenza elevata, il full body può essere la scelta più efficace. Se vuoi ipertrofia mirata e lavoro dettagliato su singoli distretti, lo split offre strumenti utili.
  • Tempo disponibile: se hai poco tempo, il full body 2–3 volte a settimana è una scelta pratica. Se puoi allenarti 4–6 giorni, uno split diventa una opzione molto valida.
  • Esperienza e controllo tecnico: i principianti possono trarre maggior beneficio dal full body per imparare i movimenti di base, mentre atleti più esperti potrebbero gestire volumi intensi di split senza compromettere la tecnica.
  • Recupero e salute muscolo-scheletrica: chi ha necessità di recuperare rapidamente tra allenamenti multipli può trovare una soluzione nel full body, mentre chi ha una buona capacità di recupero può gestire split intensi senza problemi.
  • Preferenze personali: alcune persone si godono di più le sessioni brevi e frequenti; altre preferiscono affrontare grandi volumi in meno giorni. La costanza è spesso l’indicatore migliore di successo.

Esempi pratici di programmi

Esempio A: Full body 3 giorni a settimana

  • Giorno 1
    • Squat 3–4 serie x 5–8 reps
    • Panca piana 3–4x5–8
    • Rematore con bilanciere 3–4x6–10
    • Stacco da terra a gambe tese 2–3x8–12
    • Addominali o core 3x12–15
  • Giorno 2
    • Leg press 3–4x8–12
    • Panca inclinata con manubri 3–4x8–12
    • Trazioni o lat machine 3–4x8–12
    • Curl bilanciere 2–3x10–15
    • Estensioni tricipi 2–3x10–15
  • Giorno 3
    • Front squat o hack squat 3–4x6–10
    • Distensioni su panca stretta 3–4x6–10
    • Rematore alzando manubri 3–4x8–12
    • Affondi o bulgarian split squat 3–4x8–12 per gamba
    • Plank 3x60 secondi

Esempio B: Split training 4 giorni (Upper/Lower)

  • Giorno 1: Upper
    • Panca piana 4x6–8
    • Rematore 4x6–8
    • Lento avanti 3x8–12
    • Curl con bilanciere 3x10–12
    • Estensioni tricipi 3x10–12
  • Giorno 2: Lower
    • Squat 4x6–8
    • Stacco da terra 3x5–6
    • Calf raise 4x12–15
    • Addominali 3x12–15
  • Giorno 3: Riposo o attività leggera
  • Giorno 4: Upper
    • Panca inclinata 4x6–8
    • Lat machine 4x8–12
    • Seated dumbbell shoulder press 3x8–12
    • Curl a martello 3x10–12
    • Push-down tricipi 3x10–12
  • Giorno 5: Lower
    • Front squat 4x6–8
    • Hip hinge (Romanian deadlift) 3x8–12
    • Affondi bulgari 3x8–12
    • Abdominals plancia o hanging leg raises 3x12–15
  • Giorno 6–7: Riposo/attività leggera

Nota: gli esempi servono solo da punto di partenza. Adatta carichi, volumi e repliche al tuo livello e al tuo recupero. Una progressione comune è aumentare gradualmente il peso mantenendo le stesse ripetizioni o lavorare su una ripetizione in meno per sessione e aumentare poi le ripetizioni o il peso.

Nutrizione e recupero: aspetti essenziali per entrambi gli approcci

  • Proteine: 1,6–2,2 g/kg al giorno, distribuite uniformemente nell’arco della giornata.
  • Calendario pasti: un apporto adeguato di carboidrati prima e dopo l’allenamento può migliorare la performance e il recupero.
  • Idratazione: bere regolarmente durante il giorno e soprattutto vicino agli allenamenti.
  • Recupero: sonno di qualità (7–9 ore) e giorni di riposo adeguati sono fondamentali per sostenere sia full body che split training.
  • Integrazione: non è obbligatoria, ma proteine del siero, creatina e micronutrienti possono supportare i progressi se la dieta è deficit o non allineata agli obiettivi.

Riepilogo

  • Il full body consente una frequenza di stimolo elevata per ogni gruppo muscolare, con sessioni relativamente brevi e frequenti. È particolarmente indicato per principianti, persone con tempo limitato o chi preferisce un approccio semplice ed efficiente.
  • Il split training offre un volume maggiore per singolo gruppo muscolare, permette di concentrarsi su dettagli e progressioni mirate, e si adatta bene a chi ha tempo per allenamenti più frequenti e una maggiore capacità di recupero.
  • La scelta tra i due metodi dipende da obiettivi, disponibilità di tempo, livello di esperienza e preferenze personali. Entrambi possono portare a grandi risultati se pianificati con attenzione, monitorati nel tempo e adattati in base al recupero e all’evoluzione della forza e della massa muscolare.
  • Un modo pratico per decidere è iniziare con un programma full body se sei all’inizio o hai poco tempo, e passare a un split training quando vuoi spingere di più sul volume per distretti specifici o quando hai una disponibilità settimanale consistente.

Se vuoi, posso proporti un programma personalizzato in base al tuo tempo disponibile, al tuo livello di esperienza e ai tuoi obiettivi (massa, forza, definizione). Indica quante volte alla settimana riesci ad allenarti, quali attrezzature hai a disposizione e se preferisci allenamenti mirati per alcune aree specifiche.