Stronger Daily
Articolo

Proteine e digestione: tempi di assorbimento

vegetable salad on plate
Foto Caroline Attwood su Unsplash

Proteine e digestione: tempi di assorbimento

In ambito nutrizionale, i tempi di assorbimento delle proteine sono una chiave importante per capire come l’organismo utilizza gli aminoacidi disponibili. Questo articolo analizza cosa succede dalla bocca all’intestino, quanto tempo impiegano le diverse fonti proteiche per essere digerite e come questo influisce sulle esigenze quotidiane, sull’allenamento e sulla composizione corporea.

Come funziona la digestione delle proteine

Dalla bocca allo stomaco: digestione gastrica

Quando una fonte proteica arriva nello stomaco, l’acidità gastrica e gli enzimi digestivi iniziano la scomposizione delle proteine. Il principale enzima responsabile è la pepsina, attivata in ambiente acido. Le proteine vengono denaturate e spezzate in peptidi più piccoli. Questo processo è relativamente rapido, ma la velocità dipende dal contenuto di grassi, fibre e dalla quantità di proteine ingerite contemporaneamente.

Intestino tenue: assorbimento degli aminoacidi

Nel digiuno gastrico, i peptidi e gli aminoacidi passano nell’intestino tenue, dove enzimi come tripsina, chimotripsina e peptidasi completano la digestione. Gli aminoacidi e i di-/tripeptidi vengono assorbiti dalle cellule intestinali (enterociti) grazie a trasportatori specifici (es. completano via sanguigna). Questo passaggio determina la disponibilità plasmatica di aminoacidi, che è cruciale per la sintesi proteica muscolare e altre funzioni corporee.

Quali segnali modulano l’assorbimento

La velocità di assorbimento delle proteine è influenzata da diversi fattori: la natura della proteina (intera, idrolizzata, isolata), la presenza di grassi o carboidrati nel pasto, la maturità digestiva dell’intestino e la composizione della proteina stessa. In generale, proteine più facilmente digeribili e idrolizzate tendono ad avere tempi di assorbimento più rapidi.

Tempi di assorbimento: cosa significano

Il “tempo di assorbimento” è il periodo necessario affinché gli aminoacidi e i peptidi derivanti da una proteina diventino disponibili nel plasma. Non coincide esattamente con il tempo di digestione completo: l’assorbimento può iniziare rapidamente, ma i picchi plasmatici di aminoacidi possono variare da una proteina all’altra. Alcuni concetti chiave:

  • Velocità di picco: quanto rapidamente si rileva un incremento degli aminoacidi nel sangue.
  • Durata del rilascio: per proteine a rilascio rapido, l’aumento degli aminoacidi può durare da 2 a 4 ore; per proteine a rilascio lento, il rilascio si estende oltre 4-6 ore.
  • Fattori pratici: l’assorbimento è influenzato dall’assenza di pasti durante l’assunzione, dalla presenza di fibre, di grassi o di carboidrati, nonché dalla forma proteica.

Queste differenze hanno implicazioni pratiche: ad esempio, dopo l’allenamento potresti preferire proteine ad assorbimento rapido per tamponare la gibola proteica, mentre prima di coricarti potresti scegliere proteine a rilascio lento per supportare una disponibilità aminoacidica durante la notte.

Tempi di assorbimento a seconda della fonte proteica

Proteine del siero del latte (whey): velocità e vantaggi post-allenamento

La whey è conosciuta per essere una proteina ad alto valore biologico con assorbimento rapido. Gli aminoacidi appetiti da whey, in particolare la leucina, aumentano rapidamente nel sangue entro circa 20-40 minuti dall’assunzione, con picco tra i 60 e i 90 minuti. Questo la rende una scelta comune immediatamente dopo l’allenamento per stimolare la sintesi proteica muscolare. Gli idrolizzati di whey possono accelerare ulteriormente l’assorbimento, poiché sono già parzialmente spezzati.

Caseina: lenta liberazione di aminoacidi

La caseina è caratterizzata da una liberazione più lenta degli aminoacidi. Dopo l’ingestione, l’aumento plasmatico è più moderato ma prolungato, con rilascio che può estendersi per 4-6 ore o più. Questo la rende utile in contesti come spuntini di metà giornata o prima di dormire, per fornire aminoacidi in modo costante durante la notte.

Proteine vegetali: pisello, soia, riso e miscele

Le proteine vegetali presentano tempi di assorbimento variabili a seconda della fonte e della presenza di fibre o anti-nutrienti. In media:

  • Proteine del pisello e della soia: assorbimento moderato, con picchi meno pronunciati rispetto al whey, ma ancora efficace per la disponibilità di aminoacidi essenziali.
  • Proteina di riso: spesso un po’ più lenta, soprattutto se consumata isolata, a causa di una composizione aminoacidica meno completa rispetto alle proteine animali.
  • Mischie di proteine vegetali: combinando diverse fonti (es. pisello + riso) si migliora la biodisponibilità e la quantità di aminoacidi essenziali, ottenendo una disponibilità plasmatica complessiva competitiva con proteine singole.

Proteine vegetali hanno in genere una digestione leggermente più lenta rispetto alle proteine del siero, ma le miscele attente possono fornire una disponibilità aminoacidica efficace per la maggior parte delle esigenze quotidiane e sportive.

Proteine idrolizzate e isolate: cosa cambiano

Le proteine idrolizzate sono proteine che sono state pre-digerite parzialmente, riducendo la necessità di lavorare forte l’apparato digestivo. Queste proteine hanno tempi di assorbimento tra i più rapidi tra le fonti proteiche, utili quando è richiesta una risposta rapida agli aminoacidi plasmatici. Le proteine isolate, pur offrendo alta biodisponibilità, potrebbero non essere sempre identiche agli idrolizzati, ma generalmente hanno un profilo di rilascio molto efficace.

Fattori che influenzano l’assorbimento delle proteine

  • Forma della proteina: proteine idrolizzate o isolate tendono ad essere assorbite più rapidamente delle proteine ballast o di fonte meno raffinata.
  • Presenza di carboidrati e grassi nel pasto: grassi e fibre rallentano lo svuotamento gastrico, riducendo la velocità dell’assorbimento. Carboidrati semplici possono aumentare rapidamente l’insulina e influire sul trasporto degli aminoacidi.
  • Biodisponibilità e profilo aminoacidico: proteine complete offrono un corretto equilibrio di aminoacidi essenziali, fondamentale per una efficace sintesi proteica.
  • Fibre e anti-nutrienti: lievi interferenze possono rallentare l’assorbimento in alcune proteine vegetali, ma una preparazione adeguata e una combinazione di fonti può compensare.
  • Stato digestivo individuale: età, salute intestinale e abitudini alimentari possono influire sulla velocità di digestione.

Proteine ad alto valore biologico vs proteine non HBV

  • Proteine ad alto valore biologico (HBV): includono proteine complete di origine animale (uova, latte, carne) e proteine come whey e caseina. Hanno un profilo aminoacidico completo e spesso una elevata biodisponibilità, con tempi di assorbimento rapidi (whey) o lenti (caseina).
  • Proteine non HBV: proteine vegetali possono essere incomplete da sole in termini di aminoacidi essenziali. Tuttavia, combinazioni strategiche (ad esempio legumi con cereali) possono fornire un profilo completo. PDCAAS (digestibilità corretta per punteggio aminoacidico) è uno degli indicatori utili per valutare l’adeguatezza: molte fonti HBV raggiungono punteggi elevati, mentre alcune miscele vegetali si posizionano bene quando combinate.

Implicazioni pratiche: come ottimizzare l’assorbimento in vita quotidiana

  • Post-allenamento: preferisci proteine ad assorbimento rapido (whey, proteine idrolizzate) per promuovere una risposta immediata di sintesi proteica muscolare.
  • Prima di dormire: una dose di caseina o una miscela proteica a lento rilascio può supportare la disponibilità di aminoacidi durante la notte.
  • Proteine vegetali: se si scelgono fonti vegetali, considera miscele che includono più proteine complementari per garantire aminoacidi essenziali sufficienti; l’assorbimento è comunque efficace se si consuma una quantità adeguata e regolare nell’arco della giornata.
  • Controlla la porzione e la frequenza: l’obiettivo giornaliero di proteine dipende da età, sesso, livello di attività fisica e obiettivi. Un apporto costante e distribuito nel corso della giornata è spesso preferibile a grandi quantità concentrate in un solo pasto.
  • Idratazione e digestione: una corretta idratazione e una gestione prudente di pasti ricchi di grassi o fibre prendono parte al controllo dell’assorbimento, soprattutto per proteine animali ad alto contenuto di grassi.

Miti comuni da sfatare

  • “Più proteine = più assorbimento”: non è sempre vero, perché l’organismo ha limiti di assorbimento per ora; la chiave è fornire una quantità adeguata distribuita nel corso della giornata.
  • “La finestra anabolica è stretta”: studi recenti indicano che la finestra per stimolare la sintesi proteica non è rigidamente limitata a poche ore dopo l’allenamento, ma dipende anche dall’apporto proteico globale e dall’allenamento stesso.
  • “Proteine vegetali non bastano”: con le combinazioni giuste e quantità adeguate, le proteine vegetali possono sostenere performance e recupero quasi quanto le proteine animali.

Riepilogo

  • La digestione proteica inizia in stomaco con la denaturazione e l’attività della pepsina; l’assorbimento avviene principalmente nell’intestino tenue.
  • I tempi di assorbimento variano: whey proteine ad assorbimento rapido, caseina a rilascio lento, proteine vegetali con tempi intermedi e mix di fonti per ottimizzare l’apporto di aminoacidi essenziali.
  • Le proteine idrolizzate offrono assorbimento particolarmente rapido; proteine isolate possono offrire biodisponibilità elevata ma con diverse velocità.
  • Fattori come la presenza di grassi, carboidrati, fibre e l’idratazione influiscono sui tempi di assorbimento.
  • Per sportivi e non solo, una strategia bilanciata di assunzione proteica distribuita nel corso della giornata è preferibile, con scelte mirate a seconda degli obiettivi (post-allenamento, riposo notturno, integrazione vegetale).

Se vuoi, posso proporti un piano di assunzione proteica personalizzato in base al tuo peso, al tipo di attività fisica che pratichi e alle preferenze (animale vs vegetale).