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Routine per ipertrofia: gestire una settimana di malattia

A man doing a kickbox kick in a gym
Foto Boris Izmaylov su Unsplash

Routine per ipertrofia: gestire una settimana di malattia

Quando la tua routine di ipertrofia è in pausa forzata da una settimana di malattia, l’obiettivo è preservare massa muscolare e stimolo neuromuscolare senza compromettere la salute. In questa guida trovi un approccio pratico, basato su principi di recupero, gestione del volume e aggiustamenti alimentari per far fronte a sintomi lievi o moderati senza rischi.

Capire la gravità della malattia

Sintomi lievi vs. sintomi gravi

  • Sintomi lievi: raffreddore senza febbre alta, mal di gola, lieve affaticamento, nessun dolore toracico intenso. In questi casi è possibile mantenere una forma di allenamento leggera, soprattutto per preservare la massa e la tecnica.
  • Sintomi gravi: febbre superiore a 38°C, debolezza marcata, dolore toracico, difficoltà respiratorie, vomito o diarrea persistente. In presenza di febbre o sintomi sistemici è consigliabile riposare e interrompere l’allenamento fino al completo recupero, consultando un medico se necessario.

Quando è consigliabile allenarsi e quando no

  • Allenamento possibile: solo se i sintomi sono limitati a naso chiuso o leggera irritazione alla gola, ti senti generalmente in grado di sostenere un’attività fisica moderata senza peggiorare la condizione.
  • Esercizio da evitare: attività che aumentano la temperatura corporea, sforzi intensi o pesanti, esercizi che provocano affaticamento eccessivo o necessità di respiro forzato.

Principi chiave per mantenere la massa durante la settimana di malattia

Ridurre volume e intensità

  • Adegua intensità e volume: passa a circa il 40-60% dell’intensità abituale e dimezza o azzera il volume. L’obiettivo è mantenere lo stimolo neuromuscolare senza provocare eccessivo stress.
  • Priorità al recupero: durante una malattia, il recupero è la priorità principale. Evita microprogressioni di carico finché non ti senti completamente ristabilito.

Mantenere stimolo senza sovraccaricare

  • Esercizi chiave: scegli movimenti composti essenziali (es. squat, panca, rematori) ma svolgili a carico molto ridotto o con varianti a basso impatto.
  • Frequenza moderata: 2-3 sessioni leggere potrebbero bastare, oppure una singola sessione più breve all’inizio della settimana, se la condizione lo permette.

Alimentazione e idratazione come pilastri

  • Proteine: mantieni un apporto proteico quotidiano sufficiente (circa 1,6-2,2 g/kg di peso corporeo) per minimizzare la perdita di massa magra.
  • Calorie: evita grandi deficit calorici; se l’appetito è ridotto, privilegia pasti piccoli ma proteici e idratati.
  • Idratazione: bere regolarmente acqua e reintegrare elettroliti se hai sudorazione o diarrea. L’idratazione sostiene l’energia, il recupero e la funzione muscolare.

Riposo e sonno

  • Sonno di qualità: mirare a 7-9 ore di sonno per notte, con momenti di sonno aggiuntivi se possibile durante il recupero.
  • Gestione dello stress: pratiche di rilassamento leggere (respirazione, stretching dolce) possono facilitare il recupero senza sovraccaricare il sistema.

Strategie pratiche di allenamento durante la settimana di malattia

Allenamento leggero mirato (maintenance)

  • Focus su tecnica e mobilità: usa sessioni brevi (20-30 minuti) per mantenere la memoria neuromuscolare.
  • Esercizi consigliati: movimenti di base a bassa intensità, come pressa leggera, rematore con peso leggero, squat a corpo libero o con kettlebell leggero, esercizi di core, workaloni per la schiena e spalle con resistenze ridotte.
  • Struttura tipo: 2-3 serie per esercizio, 8-12 ripetizioni a intensità bassa. Riposare 60-90 secondi tra le serie.

Sessioni singole brevi vs. micro-ciclo continuo

  • Opzione A: due sessioni brevi nella settimana, concentrate su movimenti composti e postura, con carico minimo.
  • Opzione B: una sola sessione leggera centrale, se l’energia è limitata, con focus su tecnica e controllo del movimento.
  • Evita l’allenamento a volume pieno: non forzare seri pesi o serie multiple finché non ti senti meglio.

Esempio di piano settimanale durante la malattia (7 giorni)

  • Giorno 1: sintomi lievi. Sessione leggera full-body (20-25 minuti). 2-3 esercizi chiave, 2x8-10 ripetizioni, carico minimo.
  • Giorno 2: riposo attivo. Passeggiata leggera, stretching dolce, 15-20 minuti.
  • Giorno 3: sintomi stabili o lievi miglioramenti. Seconda sessione leggera, simile al Giorno 1.
  • Giorno 4: riposo completo se febbre presente o stanchezza marcata; altrimenti, breve sessione di tecnica e mobilità (15-20 minuti).
  • Giorno 5: possibile leggera intensificazione se ti senti meglio. Mantieni 1-2 esercizi chiave a bassa intensità, 1-2 set per esercizio.
  • Giorno 6: recupero e sonno; se completamente stabile, prepara la ripresa progressiva.
  • Giorno 7: valutazione. Se sintomi assenti o molto leggeri, considera una transizione verso la tua routine normale con un –25% volume iniziale nella prima settimana di rientro pieno.

Ripresa completa: come tornare al volume pieno

Segnali di ripresa

  • Sintomi scomparsi o molto lievi, energia stabile durante il giorno.
  • Capacità di eseguire sessioni con volumi più alti senza peggiorare la sensazione di stanchezza o la febbre.

Strategie di rientro progressivo

  • Settimana di ritorno: inizia con volume ridotto rispetto al programma pre-malattia (ad esempio -40% del volume normale) per 1-2 settimane.
  • Incrementi controllati: aumenta gradualmente intensità e volume e presta attenzione a segnali di affaticamento o rigidità muscolare.

Monitoraggio e adattamento

  • Tieni traccia dell’umore, sonno, appetito e resistenza durante le sessioni. Se noti peggioramenti, torna a una settimana di recupero più conservativa.
  • Adatta le scelte di esercizi alle condizioni: se hai dolore articolare o muscolare persistente, sostituisci con versioni meno stressanti.

Nutrizione e integrazione durante una settimana di malattia

Priorità nutrizionali

  • Proteine: 1,6-2,2 g/kg al giorno, distribuite nei pasti per supportare la sintesi proteica.
  • Carboidrati: abbastanza per mantenere energia e recupero, focalizzandosi su fonti naturali come cereali integrali, frutta e verdura.
  • Grassi: fonti salutari (olio d’oliva, avocado, noci) per supportare l’apporto calorico senza appesantire la digestione.

Idratazione e micronutrienti

  • Bevi regolarmente acqua e liquidi elettrolitici se necessario, soprattutto in presenza di febbre o diarrea.
  • Se stai già assumendo vitamine o minerali, continua secondo le indicazioni mediche; non esagerare con integratori non necessari se non consigliati.

Errori comuni da evitare

  • Allenarsi con febbre o sintomi sistemici: può prolungare la malattia o aumentare il rischio di complicazioni.
  • Ritornare troppo rapidamente al volume pieno: può provocare regressione e ritardo nel pieno recupero.
  • Ignorare segnali di affaticamento: ascolta corpo e mente; il recupero è parte integrante di una routine di ipertrofia sostenibile.
  • Non pianificare una progressione: partire subito con massimali o volumi pre-malattia può portare a infortuni o sovraccarichi.

Riepilogo

  • Durante una settimana di malattia, l’obiettivo è mantenere massa e stimolo neuromuscolare senza sovraccaricare il corpo.
  • Valuta gravità dei sintomi: se febbre o sintomi gravi, riposo completo e consulto medico.
  • Modifica allenamento: riduci intensità e volume, privilegia tecnica, mobilità e movimenti chiave con carico molto basso.
  • Mantieni proteine adeguate, idratazione costante e sonno di qualità per sostenere il recupero.
  • Pianifica una transizione graduale di ritorno al volume pieno, cominciando con una settimana di ritorno progressivo e monitorando segnali di recupero.
  • Evita errori comuni: non forzare l’allenamento durante la malattia, resta flessibile e ascolta il tuo corpo.

Se vuoi, posso personalizzare questa guida in base al tuo livello di allenamento, agli esercizi che preferisci e al tuo peso corporeo. Raccontami i tuoi sintomi attuali e ti propongo una versione su misura della settimana di malattia per la tua routine di ipertrofia.