Eccessiva lordosi in deadlift: riconoscerla, correggerla e allenarla in modo sicuro
Eccessiva lordosi in deadlift: riconoscerla, correggerla e allenarla in modo sicuro
Il deadlift è uno dei movimenti fondamentali per la forza e la stabilità della catena posteriore. Tuttavia, una lordosi lombare eccessiva durante l’esecuzione può esporre a rischi articolari e aumentare il potenziale di infortunio. In questo articolo esploreremo cosa significa avere un’eccessiva lordosi nel deadlift, perché può verificarsi, quali sono i segnali di allarme e come intervenire con strategie di tecnica, mobilità e allenamento progressivo. Il focus è offrire guidance pratica e sicura per migliorare la gestione della colonna, senza rinunciare ai benefici del movimento.
Cos'è la lordosi e cosa significa nel deadlift
- La lordosi lombare è una curvatura naturale della colonna in regione lombare. In condizioni ideali, la colonna mantiene una leggera curvatura neutra durante l’esecuzione del deadlift.
- Un’eccessiva lordosi significa che la zona lombare si estende troppo, creando una curva troppo pronunciata. Questo può trasferire la tensione su dischi, faccette articolari e muscoli della catena posteriore in modo non ottimale.
- Nel deadlift, l’obiettivo tecnico è una posizione di “hip hinge” con la colonna neutra o, se presente, una curvatura lombare minima controllata, accompagnata da una forte attivazione del core e dei muscoli glutei e ischiocrurali.
Perché si verifica l’eccessiva lordosi durante il deadlift
Fattori di movimento e mobilità
- Flessibilità insufficiente di ischiocrurali (hamstrings) e flessori dell’anca: se i muscoli posteriori della coscia non hanno lunghezza adeguata, la spinta verso l’alto può accentuare l’inarcamento lombare.
- Mobilità della colonna toracica limitata: una scarsa mobilità toracica può costringere la lombare ad assumere una posizione più arcaica per permettere una certa ampiezza di presa.
- insufficiente controllo del core e della brace: un core debole o mal attivato favorisce un’instabilità lombare e una lordosi eccessiva durante la prova di forza.
Fattori di forza e controllo
- Attivazione inadeguata dei glutei e degli ischiocrurali: la mancata attivazione dei muscoli posteriori può spingere la colonna a compensare.
- Postura scapolare e catena superiore non adeguatamente stabile: una scapola in posizione scorretta può influire sull’intera catena posteriore e sulla stabilità della colonna.
- Pedane, scarpe o superfici di allenamento non stabili: una base troppo instabile può costringere la colonna a cercare compensi per mantenere l’equilibrio.
Rischi e segnali di allarme
- Doule dolore lombare persistente durante o dopo l’esercizio.
- Sensazione di pizzicore o formicolio che si irradia verso le gambe.
- Segni di instabilità durante la presa o l’innalzamento del carico.
- Segni visivi di lordosi marcata in video: curva lombare molto accentuata, senza controllo della brace.
Nota: se si manifesta dolore acuto, parestesie o ridotta forza, interrompere l’esercizio e consultare un professionista sanitario o un fisioterapista specializzato in esercizio fisico.
Come valutare la tua forma
- Auto-valutazione video: filma la tua esecuzione in view laterale. Controlla se la lombare resta neutra o se assume una curvatura eccessiva durante la fase di sollevamento.
- Verifica manuale: davanti a uno specchio, esegui una ridotta arcorizione del busto per verificare se la curva lombare è controllata o accompagnata da una forte estensione.
- Check-list pratica: mantieni la scapola stabile, ci sia una leggera inclinazione del busto, e senti una contrazione attiva di glutei e addominali.
Strategie per correggere l’eccessiva lordosi
Riscaldamento e mobilità
- Mobilità dei fianchi: esercizi di hip flexor stretch, kneeling hip flexor stretch, e aperture dell’anca per favorire l’assetto di hip hinge.
- Flessibilità ischiocrurali: stretching mirato o work on ROM con movimenti dinamici controllati.
- Mobilità toracica: rotazioni toraciche, foam rolling tra scapole e lato toracico per facilitare una postura più eretta.
- Attivazione del core: planks, dead bug, and pallof press per sviluppare stabilità del tronco senza comprimere la lombare.
Esercizi di rinforzo mirati
- Glute bridge e hip thrust: rinforzano i glutei e migliorano la stabilità della pelvi.
- Hip hinge progressions: pratica del movimento di piega dell’anca con barra leggera o kettlebell, mantenendo la colonna neutra.
- Deadlift a ginocchia pk: utilizzare una variante a ginocchia leggermente flesse per ridurre la richiesta di estensione lombare e favorire l’attivazione dei glutei.
- Esercizi per l’addome obliquo e addominali profondi: oblique twists controllati e esercizi di respirazione diaframmatica.
Variazioni di stacco e progressione
- Romanian deadlift (RDL) con tecnica controllata: enfatizza la catena posteriore e l’allungamento controllato, riducendo l’estensione lombare e favorendo il mantenimento di una linea neutra.
- Trap bar deadlift: spesso facilita una gestione migliore della posizione della colonna rispetto al classico deadlift con bilanciere a terra.
- Deficit deadlift ridotto: lavorare su ROM minore all’inizio per facilitare la tecnica e la stabilità della colonna.
- Sumo deadlift: posizione diversa di piedi che può ridurre la flessione e la lordosi in alcune persone, a seconda della mobilità e della lunghezza degli arti.
Esercizi accessori per il core e la catena posteriore
- Pallof press: aumenta la stabilità anti-rotazionale del core.
- Farmer’s carry: forza della parete addominale e stabilità spino-pelvica durante carichi orizzontali.
- Good morning controllato: avanza la mobilità della zona lombare ma con controllo e carichi leggeri.
Esempi di protocollo di allenamento (4-6 settimane)
- Obiettivo tecnico: stabilizzare una neutra lordosi lombare durante il deadlift, migliorare la mobilità dell’anca e la forza posteriore.
Settimane 1-2
- Riscaldamento: 10 minuti di mobilità hip hinge + 3 serie di 10 squat leggeri
- Esercizio chiave: Romanian Deadlift 3x8 con carico moderato, concentrandoti sul mantenere la colonna neutra
- Esercizi di rinforzo: glute bridge 3x12, dead bug 3x10 per lato
- Accessori: plank 3x30-45 secondi, Pallof press 3x8-10 per lato
Settimane 3-4
- Esercizio chiave: deadlift con tecnica migliorata 4x6 con carico moderato, enfatizzando l’hip hinge
- Variazione: trap bar deadlift 3x6-8 per la stabilità
- Mobility: 2-3 sessioni brevi di mobilità toracica e hamstring stretch
Settimane 5-6
- Esercizio chiave: deadlift completo 3-4x4-6 con focus su tecnica e neutra
- Esercizi accessori: hip thrust 3x8-10, good morning controllato 3x8
- Controllo e valutazione: registrare e rivedere la tecnica; se serve, tornare a una versione di avanzamento ridotto
Note importanti
- Priorità al controllo della tecnica rispetto al carico: non aumentare i carichi finché la postura non è stabile.
- Ogni settimana prevedere una giornata di revisione tecnica (video feedback) per affinare gli angoli di anca, busto e spalle.
- Se emergono dolore o fastidio, sospendere l’esercizio e consultare un professionista.
Cosa fare in palestra: checklist pratica
- Allineamento: piedi alla larghezza delle anche, dita rivolte leggermente verso l’esterno, scapole leggermente retratte.
- Brace addominale: inspiri profondamente, espiri durante la parte di sollevamento, mantenendo la pancia rigida senza tenere la gola chiusa.
- Hip hinge: spostamento del bacino indietro, mantieni la barra vicino al corpo durante l’ascensione, evita di perdere l’assetto di neutra.
- Controllo del carico: inizio con carichi leggeri e progredisci gradualmente; non sacrificare la forma per un carico più alto.
- Stabilità del piede: mantieni i piedi fermi e bilanciati, evita di ruotare eccessivamente durante l’ascensione.
Riepilogo finale
L’eccessiva lordosi nel deadlift è una sfida comune che può compromettere la salute della schiena se non affrontata correttamente. Comprendere le cause (mobilità, forza del core, attivazione della catena posteriore) aiuta a impostare una strategia mirata: migliorare la mobilità di anca e torace, rafforzare glutei e addominali profondi, e ridefinire la tecnica di sollevamento con un hip hinge controllato. L’approccio ottimale combina:
- valutazione tecnica e feedback visivo regolare,
- esercizi di rinforzo mirati accompagnati da progressioni progressive di carico,
- mobilità e flessibilità mirate per hamstrings, hip flexors e torace,
- una checklist pratica in palestra per mantenere una colonna in posizione neutra durante l’esercizio.
Seguendo queste indicazioni, è possibile ridurre l’eccessiva lordosi durante il deadlift, migliorare la sicurezza dell’esercizio e, nel tempo, aumentare sia la forza che la stabilità della catena posteriore. Se i sintomi persistono o peggiorano, contatta un professionista qualificato per una valutazione personalizzata.