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Consentiti in sport competitive: regolamenti su integratori dimagranti

a gym filled with machines and equipment
Foto Moment PTP su Unsplash

Consentiti in sport competitive: regolamenti su integratori dimagranti

Introduzione Nel mondo dello sport competitivo, la gestione degli integratori alimentari è diventata una questione cruciale per atleti professionisti e amatori ad alto livello. Gli integratori dimagranti, pensati per favorire perdita di peso o controllo della composizione corporea, sono tra i prodotti più ambigui sul piano regolamentare. Alcuni componenti possono essere vietati o soggetti a restrizioni, e altri possono provocare contaminazioni non dichiarate che portano a positivi in test antidoping. In questo articolo esploriamo i principali regolamenti, come distinguere tra prodotti sicuri e rischiosi, e come muoversi in modo responsabile per evitare sanzioni e rischi per la salute.

Quadro normativo globale WADA e le sue linee guida

  • La World Anti-Doping Agency (WADA) gestisce la Prohibited List, ossia l’elenco delle sostanze e metodologie vietate. L’elenco viene aggiornato periodicamente e include sostanze vietate sempre, vietate in competizione, o vietate in particolari condizioni.
  • Nel contesto degli integratori dimagranti, il rischio principale è la presenza di sostanze vietate che possono non essere dichiarate in etichetta, o di ingredienti legali ma non autorizzati in compete­zione a determinati livelli.
  • Inoltre, anche sostanze non vietate possono provocare positivi se presenti in quantità assunte attraverso integratori contaminati o non conformi agli standard di qualità.

Il ruolo di federazioni sportive, CONI e NADO Italia

  • Le federazioni sportive nazionali traducono le regole WADA in norme applicabili ai propri atleti, definendo quali sostanze sono vietate per le discipline di riferimento e come vengono gestite le sanzioni.
  • In Italia, CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) coordina la politica anti-doping a livello nazionale, collaborando con l’organo antidoping nazionale (NADO Italia) per controlli, segnalazioni e gestione delle eventuali violazioni.
  • Gli atleti devono conoscere le regole del proprio sport e della propria federazione, perché alcune sostanze potrebbero essere vietate anche se non specificamente citate nella Prohibited List generale.

Cosa è consentito e cosa non lo è nel mondo degli integratori dimagranti Sostanze vietate comuni nei dimagranti

  • Molti integratori dimagranti contengono o possono contenere sostanze vietate o stimolanti intensi come ephedrine, sibutramine (ormai vietata in molti mercati), yohimbine, e alcune feniletilamine o derivati strutturali simili. Queste sostanze possono causare positivi ai test antidoping o avere effetti collaterali significativi.
  • Sostanze come deviatriche (termogenici) o stimolanti ad alta potenza possono essere vietate in competizione o in generale, a seconda della loro classificazione e del dosaggio. Inoltre, la presenza di combinazioni sinergiche può aggravare l’effetto dopante anche se l’agente principale non è esplicitamente vietato.
  • È fondamentale non affidarsi solo al nome “dimagrante” o alla promessa di perdita di peso: l’etichetta può non menzionare tutte le sostanze attive o contenere ingredienti vietati non dichiarati.

Sostanze legali ma rischiose o soggette a limiti

  • Alcuni ingredienti presenti in integratori dimagranti, come caffeina o estratti di tè verde, possono essere legali ma contribuire a un test positivo se assunti in dosi molto elevate o in combinazione con altri stimolanti.
  • Altri componenti, come synefrina (contenuta in arance amara) o DMAA, hanno storicamente creato controversie dal punto di vista della sicurezza e possono avere status variabili a seconda del paese e della disciplina sportiva.
  • Anche se una sostanza non è vietata, il rischio è reale: contaminazioni da sostanze vietate o etichette non accurate possono rendere illegale l’uso in contesto competitivo.

Come verificare e scegliere integratori: guida pratica per atleti Ottieni certificazioni di terze parti

  • Preferisci integratori che riportano certificazioni riconosciute a livello internazionale, come Informed-Sport, Informed-Choice, NSF Certified for Sport o USP Verified. Queste certificazioni indicano che il prodotto è stato testato per sostanze vietate e contaminanti comuni e che l’etichettatura è conforme alle normative.
  • Verifica sul sito del programma di certificazione se il prodotto è stato testato di recente e se i lotti disponibili sono aggiornati.

Controlla etichette, ingredienti e metodi di produzione

  • Leggi attentamente l’elenco degli ingredienti, non solo i componenti principali ma anche i “sottotitoli” e le sostanze presenti in tracce. Spesso i contaminanti o le sostanze vietate si celano in ingredienti secondari o in formulazioni complesse.
  • Controlla eventuali avvertenze su allergeni, caffeina, stimolanti o altri componenti che potrebbero interferire con i test o la salute.
  • Evita prodotti con imballaggi diciamo poco chiari, mancanza di numero di lotto, data di scadenza sfalsata o fornitori poco trasparenti.

Mantieni registrazioni e conserva campioni

  • Conserva una o due confezioni del prodotto utilizzato e annota numero di lotto, data di acquisto e fonte. In caso di controllo o contestazione, avere prove documentali può facilitare la verifica.
  • Prendi nota della dose utilizzata e di eventuali effetti avversi: una gestione accurata dei dati aiuta a distinguere tra reazioni individuali e problemi associati al prodotto.

Cosa fare se un integratore viene sospettato o risulta vietato

  • Se durante un controllo viene rilevata una sostanza vietata presente nell’integratore, l’atleta può essere ritenuto responsabile e incorrere in sanzioni, anche se la sostanza proviene da un prodotto di terzi.
  • In caso di esito anomalo, rivolgiti al medico sportivo di riferimento e all’ufficio antidoping nazionale o federale per l’analisi e la gestione del caso. A volte è possibile dimostrare la conformità tramite certificazioni o prove di contaminazione non intenzionale, ma ogni caso è valutato singolarmente.

Sanzioni e gestione per atleti Procedure di controllo

  • I controlli antidoping possono avvenire sia in competizione sia fuori competizione. In entrambi i casi, i campioni vengono analizzati per identificare sostanze vietate o presenti in quantità non conformi agli standard regolamentari.
  • Se un atleta risulta positivo a una sostanza vietata presente in un integratore, le norme prevedono procedure disciplinari che includono sospensione temporanea, analisi confermativa e possibilità di controprove o appelli, a seconda della giurisdizione sportiva.

Cosa fare se si è esposto a un integratore potenzialmente vietato

  • Interrompi immediatamente l’assunzione del prodotto e consulta un medico sportivo.
  • Documenta l’origine del prodotto e contatta la tua federazione o il comitato antidoping per segnalare la situazione e chiedere indicazioni su come muoverti.
  • Aggiornati costantemente sulle liste delle sostanze vietate e sulle certificazioni di terze parti per ridurre il rischio di contatto con sostanze non conformi.

Guida pratica per atleti: checklist rapida

  • Verifica la presenza di certificazioni di terze parti sul prodotto.
  • Controlla attentamente l’etichetta per ingredienti completi e per eventuali avvertenze su caffeina o stimolanti.
  • Verifica la provenienza del prodotto e conserva numero di lotto, data di acquisto e confezione originale.
  • Evita marchi poco trasparenti o prodotti venduti senza canali ufficiali.
  • In caso di dubbio, consulta subito il medico sportivo o il responsabile antidoping della tua federazione prima di utilizzare il prodotto.

Riepilogo

  • Gli integratori dimagranti possono influenzare i test antidoping e la carriera sportiva se contengono sostanze vietate o se sono soggetti a contaminazione.
  • Il quadro regolamentare è guidato da WADA, con attenta implementazione a livello di CONI e NADO Italia, che impone norme precise per la sicurezza atletica.
  • La scelta di integratori sicuri passa per certificazioni di terze parti, etichettatura chiara, controllo delle sostanze presenti e conservazione della documentazione.
  • In caso di controllo positivo o sospetto, è essenziale agire tempestivamente, consultare i professionisti e seguire le procedure federali per proteggere la propria carriera e la salute.
  • Con una strategia proattiva, gli atleti possono utilizzare integratori in modo responsabile, riducendo i rischi e concentrandosi sulle prestazioni in sala di allenamento e in gara.

Conclusione Per chi pratica sport competitivo, la gestione degli integratori dimagranti non è solo una questione di risultati, ma di integrità e conformità normativa. Rispettare le regole, scegliere prodotti certificati, prestare attenzione alle etichette e mantenere documentazione accurata permette agli atleti di concentrarsi sull’allenamento e sulle prestazioni, minimizzando rischi per la salute e per la carriera sportiva. Se vuoi approfondire, consulta la guida ufficiale della tua federazione, le liste WADA aggiornate e i programmi di certificazione di terze parti per integratori sportivi.